|
1.
Le persone hanno bisogno di informazioni.
2. Ancora più importante, le persone hanno bisogno dell'informazione giusta
nel momento giusto.
3. Senza l'intervento umano l'informazione degenera nell'entropia e nel
caos.
4. Internet ha cambiato il nostro modo di interagire con le informazioni. Ha
reso ubiquo ciò che una volta era raro: un
ambiente informativo condiviso.
5. Rendere rilevante e opportuna l'informazione richiede lavoro umano e
specializzato. Svolgere questo compito per un ambiente globalmente condiviso
fatto anch'esso di informazione richiede un nuovo tipo di lavoro umano
specializzato.
6. Tale lavoro è sia una scienza che un'arte.
7. Tale lavoro è proprio dell'architettura: la trasformazione
dell'informazione grezza in spazi d'informazione condivisa, utili,
navigabili e capaci di resistere all'entropia e al caos.
8. Si tratta di una nuova architettura che progetta strutture informative
anziché mattoni, legno, plastica o pietra.
9. Le persone vivono e lavorano in queste strutture, allo stesso modo in cui
vivono e lavorano nelle loro case, nei loro uffici, nelle industrie e nei
centri commerciali. Questi luoghi non sono virtuali: essi sono reali come le
nostre stesse menti.
10. Moltissime persone spendono sempre più tempo in questi luoghi. Poiché il
numero dei cosiddetti lavoratori della conoscenza è in continuo aumento,
sempre più persone vivranno, lavoreranno e collaboreranno, impareranno e
giocheranno in tali ambienti, spendendo sempre più tempi in queste attività.
11. La quantità di informazioni a disposizione della nostra società da
rendere difficile la comprensione. E aumenta ogni giorno, non diminuisce.
Inesorabilmente, l'informazione collassa sulla sua stessa massa. Ha bisogno
di respirare, e il suo ossigeno è la rilevanza.
12. Uno degli obiettivi dell'architettura dell'informazione è
modellare
l'informazione in forme che permettano ai destinatari di creare, gestire e
condividere la sua essenza in una struttura capace di assicurare rilevanza
semantica.
13. Un altro obiettivo dell'architettura dell'informazione è
modellare
l'ambiente per consentire agli utenti di comunicare, collaborare e
interagire meglio uno con l'altro.
14. Ma c'è un ultimo obiettivo ancora più importante:
l'informazione esiste
solo all'interno di comunità di senso. Senza altre persone che ne fruiscano
l'informazione senza contesto non è informazione. Essa diviene mero dato,
meno che polvere.
15. Perciò l'architettura dell'informazione riguarda prima di tutto le
persone, e solo secondariamente la tecnologia.
16. Tutte le persone hanno il diritto di conoscere dove si trovano, dove
stanno andando e come raggiungere ciò di cui hanno bisogno. Le persone
normalmente cercano i luoghi che permettono di soddisfare queste necessità
essenziali. Qualunque ambiente che ignori questa legge naturale attrarrà e
tratterrà un numero ridotto di persone.
17. L'interfaccia è una finestra sull'informazione. Tuttavia anche la
migliore interfaccia acquista valore solo in relazione alla struttura
dell'informazione a cui dà accesso. (Ma è vero anche il contrario:
un'informazione, per quanto ben strutturata, sarà utile nella misura in cui
lo è la sua interfaccia. Per questo motivo design dell'interfaccia e
architettura dell'informazione sono mutuamente legati).
18. Come la rivoluzione copernicana cambiò l'intera concezione del mondo e
non solo l'astronomia, così Internet ha modificato molto di più che la sola
tecnologia. Oggi noi ci aspettiamo che
tutti gli ambienti informativi siano
accessibili, immediati, globali.
19. Il fatto che l'architettura dell'informazione abbia fino ad oggi
riguardato soprattutto Internet non significa che anche in futuro sarà così.
20. Gli strumenti impiegati dall'architettura dell'informazione possono
essere di qualunque tipo.
21. Tali strumenti vengono approntati da differenti figure professionali:
esperti in scienze dell'informazione, artisti, bibliotecari, designer,
antropologi, architetti, scrittori, ingegneri, programmatori e filosofi.
Ciascuno apporta un punto di vista differente e tutti insieme aggiungono
sapore alla ricetta. Tutti sono ugualmente necessari.
22. Tali strumenti hanno origine da discipline differenti, da cui prendono
forme e metodi peculiari: vocabolari controllati, modelli mentali,
brainstorming, etnografia, thesauri, interazione uomo-computer ecc... Alcuni
sono vecchi strumenti, altri nuovi. Altri devono ancora essere inventati.
23. L'architettura dell'informazione riconosce che la sua pratica è più
grande di ogni singola metodologia, strumento o prospettiva.
24. L'architettura dell'informazione nasce come azione, quindi diventa
prassi e solo successivamente disciplina.
25. Condividere tale prassi fa crescere la disciplina e la rafforza.
|
|